TRANS GRAN CANARIA

Gran Canaria.
Devo ammettere che avevo un conto in sospeso con quest’isola meravigliosa, purtroppo non
sono riuscito a riscattarmi, ma andiamo con ordine…
Raduno con il Team Brooks per la Trans Gran Canaria, un’esperienza che rimarrà impressa
nei miei ricordi.


E’ come stare in famiglia dove si può condividere a 360° il bello e il brutto di questo sport.
Grazie ai miei compagni passo giornate indimenticabili e piene di energia positiva.
Partenza da Milano, scalo a Madrid e finalmente sull’isola.
Fisicamente ero pronto e carico per correre. Consapevole del lavoro svolto, con il mio
allenatore abbiamo dedicato tanto tempo alla preparazione del fisico e della mente.
Ringrazio di cuore Pascal Balducci, un coach che sa il fatto suo e sono fiero ed onorato di
essere seguito da lui.


Arrivati in Gran Canaria, le giornate prima della gara furono piene e ricche di emozioni.
Brooks è stato eccezionale, seguendoci ad ogni passo e occupandosi di noi sotto ogni
aspetto. Tra shooting e corse in luoghi incantati, ci siamo ambientati e immersi totalmente in
quest’isola.


L’unica cosa che ha lasciato tutti spiazzati, o quasi, è stato il clima.
Ero pronto ad affrontare il caldo afoso dell’isola, ed avevo portato tutto il necessario per
idratarmi al meglio. Ma il giorno della gara i piani cambiarono.
Alla partenza la macchina segnava 3° con nebbia e pioggia fine. Il vento soffiava forte, con
raffiche importanti.. devo ringraziare Nikita per avermi fatto portare il Goretex della Brooks,
senza il quale non sarei riuscito a partire.


Avevo preparato la mente ad ogni evenienza, anche a quello che accadde dopo 4km dal via.
A causa di uno sbaglio dell’organizzazione, il gruppo di testa composto da sei corridori, uscì
dal percorso, perdendo circa 9’.
Il tracciato non era segnalato bene e questo, unito al tempo non favorevole, ci ha fatto
sbagliare strada. Peccato, perchè ad una gara così importante, questi eventi non
dovrebbero succedere.
Riuscimmo a tornare sul percorso attorno alla 48esima posizione. Ho iniziato a recuperare,
anche se i sorpassi erano difficoltosi. Dopo circa 10km avevo ricucito circa 3’ e mi trovavo in
12esima posizione a 5’ dal gruppo di testa.
Ero a Tunte dove Nikita e Tobias mi stavano aspettando per il cambio delle flask. Ma iniziai a
sentire che qualcosa non andava.
Come in ogni isola che si rispetti, il meteo cambiò radicalmente. Dai 3° iniziali, si passò ai
30° di Tunte. Uno sbalzo termico incredibile, che non avevo mai provato. Questo, insieme al
freddo preso, fece sì che il mio stomaco cedette.


Lasciato il ristoro e recuperato le flask, dopo un km persi Antonio, team Scarpa, con cui
stavo condividendo il recupero sul gruppo di testa. Lo stomaco non ne voleva più sapere.
Anche se facevo brevi pause, non riuscivo a recuperare le forze..

Stavo cedendo sia fisicamente che mentalmente. Giunsi all’ultimo ristoro con l’unico
obiettivo di portare a termine la gara, le prime posizioni erano ormai compromesse.
Iniziai l’ultima salita e notai che se avessi mantenuto un ritmo non troppo forte, il dolore allo
stomaco spariva.
Nel frattempo mi avevano raggiunto due miei compagni di squadra, Michele e Sebastien,
anche loro provati dagli sbalzi termici e dal caldo che adesso ci sta accompagnando.
Discesa corta e canyon corribile, poi traguardo. Eravamo quasi arrivati.


Ma anche qui, l’isola ci aveva riservato ancora una sorpresa.
Il caldo ormai era asfissiante e le nostre energie terminarono definitivamente. Giunti al
canyon, il mio corpo toccò il fondo.
Non ricordo bene cosa successe, so solo che sono rimasto lucido grazie ai miei compagni di
squadra che erano con me e qualche ora dopo Tobias e Daniel ci vennero a recuperare,
portandoci acqua per reidratarci.
Giunsi in hotel ed ero felice di esserci arrivato, ho sofferto veramente tanto.
L’isola mi ha distrutto ma mi ha insegnato tanto.
Mentre tornavamo verso casa, analizzavo i miei errori, traendo insegnamenti per crescere
ancora di più.


Ora sono qua a scrivere appena rientrato da uno dei miei allenamenti quotidiani, pronto al
prossimo obiettivo!
La forma c’è. Bisogna solo aspettare 👊

L’OSSERVATORE

Pensieri e vissuti di Gianluca Ghiano. Redatto e adattato da Enrica Gouthier.

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